Qui è dove vi presento il mio progetto, i miei obiettivi e tutte le cose fantastiche che non vedo l’ora di fare nei prossimi 24 mesi grazie alla mia Marie Skłodowska Curie Individual Fellowship presso la University of Reading.
Prima di tutto, forse molte o molti di voi non sanno cosa sia una Marie Skłodowska Curie Individual Fellowship (che chiamerò MSCA il più delle volte). Potete ovviamente dare un’occhiata al sito della Commissione Europea, ma se non siete pratici dell’intricato mondo dei bandi europei e siete semplicemente ‘groupie’ di Virginia Woolf, lasciate che vi spieghi che una MSCA-IF è una borsa di ricerca attraverso la quale l’Unione Europea permette a organizzazioni come le università o i centri di ricerca di ospitare ricercatori esteri talentuosi per creare partnership strategiche al fine di condurre ricerca interdisciplinare e interculturale.
Le borse MSCA sono tra i più competitivi and prestigiosi riconoscimenti dell’Unione Europea, e hanno lo scopo di supportare gli scienziati migliori e più promettenti.
Per questa ragione sono tanto fiera di essere una MSCA Fellow e farò del mio meglio per condividere i miei obiettivi di ricerca e i miei successi, così come le mie idee, lungo la strada. Quindi, per cominciare,
Di cosa si occupa il mio progetto?
Il mio progetto di ricerca esamina la ricezione di Virginia Woolf in Italia, e si occuperà di traduzioni, recensioni e pubblicazioni della sua opera, così come di articoli e libri che la riguardano. Gli eventi storico-culturali italiani che fecero da sfondo alla sua pubblicazione serviranno a comprendere le ragioni della sua ricezione e delle scelte editoriali fatte dagli editori, illustrando in quali modi la censura fascista ha fermato la sua diffusione sul mercato, quale ruolo ha giocato la sua opera nei movimenti femministi italiani degli anni ’70, e come la popolarizzazione della sua figura l’abbia aiutata a diventare un’icona culturale in Italia.
Considererò poi l’importanza di Virginia Woolf per il pubblico italiano e il mercato editoriale, ed esaminerò come la sua immagine si sia evoluta attraverso gli anni sia agli occhi della critica sia a quelli del pubblico generico.
Utilizzando un approccio interdisciplinare basato sugli archivi – e che si avvale di studi di ricezione, dello studio dei periodici e della storia dell’editoria – lo scopo del mio progetto è quello di tracciare i flussi della ricezione di Woolf in Italia, dalla sua prima comparsa nella pagine del “Il Corriere della Sera” nel 1927 fino a oggi, e creare un database digitale che servirà da strumento di ricerca per studiosi, studenti e lettori.
Raccoglierò e darò accesso, ove possibile, a recensioni, articoli, paratesti, articoli accademici e monografie che sono apparsi su Woolf in Italia. L’interesse iniziale di cui Woolf godette nei periodici culturali, a dispetto del difficile clima culturale del fascismo, soffrì durante la fase postbellica dominata da un clima intellettuale politicamente impegnato, ma un rinnovato interesse in lei nacque dalla prima traduzione delle Tre Guinee nel 1975, che rivelò alle lettrici e ai lettori italiani una scrittrice politicamente impegnata. La pubblicazione della sua opera nella collana Meridiani di Mondadori nel 1978 ha imposto il suo stato canonico in Italia, e la sua pubblicazione da parte di case editrici indipendenti, per lo più femministe, ha contribuito alla sua popolarizzazione.
L’interesse nella scrittrice ha continuato a crescere negli anni e questo progetto mostrerà come la sua figura sia ancora in grado di giocare un ruolo culturale e politico nel consolidamento della consapevolezza femminile in Italia.
Virginia Woolf in Italia
La ricezione italiana di Virginia Woolf è l’oggetto della mia ricerca da molti anni.
Nel 2007 ho pubblicato il volume Il paese della bellezza. Virginia Woolf nelle riviste italiane tra le due guerre, che esamina la ricezione della scrittrice nel periodici letterari italiani sotto il fascismo e raccoglie le trascrizioni di tutti gli articoli su Woolf pubblicati in Italia dal 1927 al 1945, al fine di essere uno strumento a servizio di altri studiosi. La mia seconda monografia, L’indimenticabile artista. Lettere e appunti sulla storia editoriale di Virginia Woolf in Mondadori (2015), studia i documenti inediti dell’Archivio storico Mondadori per far luce sulle prime traduzioni italiane di Virginia Woolf in Italia. Questo studio sposa l’idea secondo la quale gli archivi degli editori sono indispensabili per ottenere un “greater sense of the comparative and contingent nature of literary production, as well as the wider networks of the marketplace to which author and publisher respond”[1], e il mio studio ha usato documenti fino a quel momento sconosciuti al fine di mostrare “the negotiations that have taken place between the process of literary writing on the one hand […] and the processes of circulation and the social uses of literature on the other”[2].
Il lavoro mostra come il processo decisionale di Mondadori sulla diffusione di Woolf durante la seconda Guerra Mondiale abbia contribuito a modellare l’immagine che abbiamo oggi di Virginia Woolf in Italia. Il mio studio non si è occupato, però, dei materiali custoditi in altri archivi editoriali. Lavori come quello di Lisa Jaillant: Modernism, Middlebrow and the Literary Canon[3] hanno mostrato il ruolo influente delle collane editoriali nella diffusione degli scrittori modernisti sul mercato editoriale sia in passato sia oggi. Prendendo ispirazione dal suo lavoro studierò gli archivi di traduttori ed editori per comprendere le ragioni alle spalle della pubblicazione di Woolf in una serie di collane specifiche. Inoltre, la ricezione italiana di Woolf nei periodici letterari, nelle riviste accademiche e culturali e nei media in generale dopo il 1945 non è mai stata analizzata, mentre è un elemento fondamentale nella storia della sua ricezione.
Questo progetto di ricerca riempirà dunque tali buchi nella comprensione della ricezione italiana di una figura che ebbe un ruolo fondamentale nel modernismo inglese.
Nel mio percorso sarò affiancata da due ‘supervisors’ davvero eccezionali: Daniela La Penna, professoressa associata di letteratura italiana e direttrice del dipartimento di Lingue e Culture dell’Università di Reading, con una enorme esperienza in materia di archivi e storia dei periodici letterari italiani, e Nicola Wilson, professoressa associata di letteratura inglese con grande esperienza in storia dell’editoria e Woolf studies. Due figure da cui non vedo l’ora di iniziare a imparare!
[1] N. Wilson, Archive Fever: The Publishers’ Archive and the History of the Novel, in New Directions in the History of the Novel, ed. by P. Parrinder, A. Nash, and N. Wilson, Basingstoke, Palgrave Macmillan, 2014, p. 85.
[2] U. Raulff, Grand Hotel Abyss: Towards a Theory of the Modern Literary Archive, “Comparative Critical Studies, 8, 2011, 2-3, p. 163.
[3] L. Jaillant, Modernism, Middlebrow and the Literary Canon: the Modern Library Series, 1917-1955, London, Pickering & Chatto, 2014.
[4] N. Luckhurst, Introduction, in The Reception of Virginia Woolf in Europe, p. 15.